L’espansione araba da Oriente a Occidente

Muovi il cursore sotto la carta per iniziare
X

La diffusione dell’islam nella Penisola Arabica

La predicazione di Maometto attirò in breve tempo un buon numero di fedeli, ma il suo messaggio suscitò anche violente opposizioni tra gli abitanti della Mecca, soprattutto perché richiedeva di abbandonare il culto degli antichi idoli che ogni anno attiravano pellegrini, mettendo a rischio un’importante fonte di guadagno per i mercanti locali. Dopo l’ègira, a Medina Maometto diventò la guida politica e militare
di una comunità di musulmani che si impegnò a combattere al suo fianco per sostenere la diffusione della vera fede. Frequenti e numerosi furono gli attacchi e le razzie perpetrati ai danni delle carovane dei mercanti della Mecca o che si dirigevano verso di essa, danneggiando fortemente i commerci, e ci furono veri e propri scontri armati tra le due fazioni. Le vittorie dei musulmani portarono molti beduini e persino alcuni abitanti della Mecca a convertirsi, finché Maometto non riuscì a fare un ritorno trionfale in città, che diventò il centro più importante dell’islam. Successivamente il profeta poté consolidare la diffusione della nuova fede e l’identità stessa della sua comunità: stipulò trattati con molte tribù nomadi del deserto e i suoi seguaci raggiunsero l’Arabia centrale e i territori corrispondenti all’attuale Yemen, spingendosi fino ai confini dell’impero bizantino. Si stavano accingendo a colpire la Siria, quando Maometto morì, nel 632.
La comunità islamica aveva unificato tutta la Penisola Arabica, ma furono i successori del profeta a compiere la grandiosa espansione araba dei decenni successivi. (Nell’immagine, una miniatura che ritrae Maometto in partenza per La Mecca, codice Siyer-i-Nebi, XVI secolo.)

X

Una forza dirompente contro la debolezza dei vecchi imperi

I successori di Maometto portarono avanti la sua politica di diffusione dell’islam nel mondo, conquistando vastissimi territori nell’arco di pochi decenni. A farne le spese furono soprattutto gli imperi territorialmente vicini alla Penisola Arabica, che fino a quel momento avevano considerato innocue le popolazioni beduine di quelle zone. L’impero bizantino e l’impero sasanide, infatti, temevano soprattutto la minaccia delle tribù nomadi provenienti dalle steppe euroasiatiche, ma sottovalutarono il possibile impatto delle tribù arabe, da sempre impegnate in scorrerie tra loro e quindi considerate poco pericolose. L’avanzata araba, invece, fu potente e rapida, mossa da una grande determinazione a combattere per la vera fede che animò la già grande combattività delle popolazioni beduine. Gli Arabi, inoltre, approfittarono anche della debolezza di Bizantini e Persiani, logorati dalle continue guerre che avevano sfiancato le rispettive popolazioni locali, il cui malcontento fece sì che queste non opposero resistenza ai nuovi conquistatori. Caddero così in mano araba anche molte importanti città cristiane, come Antiochia, Gerusalemme e Alessandria. (Nell’immagine, una miniatura turca del XVI secolo che ritrae i quattro califfi elettivi.)

X

Un nuovo grande impero

Con la dinastia degli Omayyadi, dopo gli scontri intestini tra le varie fazioni, l’espansione islamica riprese con rinnovato vigore. Verso Occidente furono conquistati i territori degli attuali Tunisia, Algeria e Marocco (sottratti al dominio bizantino) e, attraversato lo stretto di Gibilterra, fu avviata la conquista della penisola iberica, dove regnavano i Visigoti e la popolazione era prevalentemente cristiana. Nel 711 la Spagna cadde definitivamente in mano araba e fu chiamata al-Andalus (nome che permane nella denominazione attuale della regione dell’Andalusia). Gli Arabi tentarono di spingersi più a nord, oltre i Pirenei, ma furono fermati dai Franchi a Poitiers, nel 732. Verso Oriente, gli Arabi si mossero in direzione dell’Asia centrale, riuscendo a conquistare territori fino al confine dell’attuale Pakistan e sottomettendo le città di Kabul e Samarcanda. Tentarono più volte di cingere d’assedio la città di Costantinopoli, ma la capitale d’Oriente resistette alla potenza d’urto islamica, che aveva comunque costituito un immenso impero su tre continenti. (Nell’immagine, la Grande Moschea di Damasco, fatta costruire dagli Omayyadi nel VII secolo.)

L’espansione araba da Oriente a Occidente

Per ricominciare muovi il cursore all'inizio della sequenza
Le conquiste arabe fino alla morte
di Maometto
L’espansione araba durante il califfato elettivo
Gli Arabi alle porte dell’Europa