I tesori della civiltà egizia

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La piramide a gradoni

A nord-est dell’antica città di Menfi, capitale dell’Antico Regno, si estende la necropoli di Saqqara, il cui monumento più conosciuto è la piramide a gradoni di Zoser (nell’immagine), sovrano della III dinastia. Questa costruzione è molto simile alle ziqqurat mesopotamiche ed è la piramide più antica mai costruita: risale infatti al II millennio a.C. e fu realizzata da Imhotep, primo architetto conosciuto della storia.
È l’edificio principale di un vasto complesso monumentale con strutture cerimoniali e decorative
come padiglioni, edicole, colonnati.

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Meraviglia dell’antichità

La necropoli di Giza, alla periferia occidentale del Cairo, è uno dei siti archeologici più conosciuti al mondo, oltre a essere il complesso monumentale più rappresentativo dell’antico Egitto. Era una delle necropoli dell’antica capitale di Menfi e contiene le tre famose piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, faraoni della IV dinastia. A queste costruzioni si affiancano le piccole “piramidi delle regine”, altri templi funerari e l’emblematica Sfinge, statua che rappresenta una creatura mitologica dal corpo di leone
e dal volto di uomo. Il complesso monumentale di Giza è stato dichiarato Patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979.

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La valle delle necropoli reali

Nei pressi della città di Luxor si possono raggiungere le grandi aree archeologiche della Valle dei Re e della Valle delle Regine, vere e proprie “città dei morti” con i sepolcri dei sovrani e delle loro consorti fatte scavare nella roccia. La più celebre delle tombe rinvenute in questa zona è quella del faraone Tutankhamon, scoperta il 4 novembre 1922 dall’archeologo Howard Carter, grazie ai finanziamenti del nobile inglese Lord Carnavon: si tratta infatti di una delle poche sepolture egizie che fu rinvenuta quasi intatta e permise di portare alla luce una straordinaria quantità di reperti.

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La gloria di Ramses

Abu Simbel è un sito archeologico che comprende un monumentale complesso di due templi scavati nella roccia e costruiti per ordine del faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. Il complesso si trova sulla riva occidentale del Lago Nasser ed è stato oggetto di una “faraonica” opera di trasloco tra il 1964 e il 1968,
a seguito della decisione di costruire la diga di Assuan: per salvare i templi, che altrimenti sarebbero stati sommersi dall’acqua, l’UNESCO organizzò un’enorme iniziativa che coinvolse molti Paesi del mondo
e che permise di ricollocare tutto il sito archeologico, pietra dopo pietra, 65 metri più in alto
della posizione originaria.

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