La politica espansionistica
di Carlo Magno

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Un importante alleato per il papa

Nell’VIII secolo, il regno dei Franchi si stava consolidando come stato forte in Europa. Pipino il Breve, incoronato re con l’appoggio del pontefice, si impegnò a sostenere il papato che, in Italia, doveva misurarsi con la potenza militare dei Longobardi e con l’impero bizantino. Era interesse comune sia dei Franchi, sia del papa neutralizzare questi due ingombranti nemici. Pipino intervenne quindi più volte in difesa del pontefice contro i Longobardi, ma senza riportare risultati significativi. Il re franco decise quindi di adottare una politica di pacificazione, stipulando una pace che fu sancita dal matrimonio dei due figli di Pipino, Carlo e Carlomanno, con le figlie del re longobardo. Alla morte di Pipino, il regno franco fu diviso tra i due eredi, ma la morte precoce del secondogenito Carlomanno nel 771 ricondusse tutto il potere nelle mani del solo Carlo, definito Magno per le sue conquiste e le sue politiche destinate a lasciare il segno nella storia europea. (Nell’immagine, il ritratto di Pipino il Breve di Louis-Félix Amiel, 1837-1838.)

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Carlo Magno dominatore in Italia

Le ostilità tra Franchi e Longobardi erano destinate nuovamente a esplodere. Dopo la morte del fratello Carlomanno, Carlo Magno diventò l’unico re e decise di ripudiare la sua sposa, figlia del re longobardo Desiderio. L’alleanza matrimoniale con il regno longobardo mal si conciliava con le sue mire espansionistiche, così il suo atto di ripudio rappresentò una provocazione per Desiderio, che attaccò
i territori del papa, il quale a sua volta era ostile ai Longobardi. Carlo Magno scese in Italia e giunse
a Pavia, capitale del regno di Desiderio, cingendola d’assedio. L’esercito franco riuscì ad avere la meglio nel 774 e il dominio dei Longobardi in Italia crollò: Carlo Magno acquisì il titolo di “re dei Longobardi”
e cercò di mantenere il più possibile una continuità con i suoi predecessori, per evitare l’ostilità dei vinti. (Nell’immagine, l’affresco che ritrae l’assedio di Carlo Magno alla città di Pavia, presente nella Galleria
delle carte geografiche dei Musei Vaticani, 1580-1585.)

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Le difficili campagne iberiche

Dopo i successi militari ottenuti, Carlo Magno orientò la sua politica espansionistica anche verso le regioni a sud del regno franco, e in particolare contro gli Arabi stanziati nella penisola iberica. Questi ultimi, nonostante la sconfitta di Poitiers, continuavano a compiere incursioni nei territori franchi, e Carlo Magno, volendo imporsi come difensore della fede cristiana e nella speranza di conquistare terre e ricchezze,
si decise a combattere. Le campagne militari in Spagna ebbero però esiti altalenanti: più volte vennero riprese e interrotte, con episodi disastrosi quali la famosa battaglia di Roncisvalle del 778, nella quale perse la vita Orlando, alto ufficiale dell’esercito franco che difese eroicamente la retroguardia e che ispirò
il celebre poema La Chanson de Roland, tra i più significativi della letteratura medievale.
Successivamente Carlo Magno riuscì a imporsi contro gli Arabi e porre così un argine all’avanzata islamica, conquistando la zona tra i Pirenei e il fiume Ebro che andò a costituire la Marca di Spagna.
(Nell’immagine, un arazzo che rappresenta la battaglia di Roncisvalle conservato
al Victoria and Albert Museum di Londra, 1475-1500.)

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La nascita di una grande potenza

Tra il 772 e l’804, Carlo Magno e il suo esercito affrontarono le bellicose popolazioni dei Sassoni, stanziati oltre il Reno nella zona settentrionale dell’attuale Germania, in una lunga serie di guerre, sanguinose repressioni e rivolte. Pensata forse inizialmente come una spedizione punitiva contro le minacce
che da tempo le diverse tribù sassoni costituivano per i confini del regno franco, e per portare la vera fede e l’ordine in un paese pagano, l’intervento si trasformò invece in un conflitto lungo e difficile, che proseguì con fiammate di ribellioni anche molto tempo dopo la conversione forzata al cristianesimo.

Ancora prima di riuscire a completare l’assoggettamento dei Sassoni, l’espansione dei Franchi verso est
li aveva portati a scontrarsi con i Bavari (nella regione dell’attuale Baviera) e gli Avari, popolazioni di origine mongola che avevano iniziato a spostarsi verso le regioni europee già dal VI secolo e che occupavano
la penisola balcanica, zona di influenza dell’impero bizantino. Consolidando queste conquiste
nella zona orientale del regno, Carlo Magno creò il più grande dominio dell’Europa occidentale, configurandosi come la magggiore potenza dell’Occidente cristiano. (Nell’immagine, una scena
di assedio tratta dal Psalterium Aureum di San Gallo, IX secolo.)

La politica espansionistica
di Carlo Magno

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Il regno alla morte di Pipino il Breve
La conquista del regno longobardo
L’espansione verso sud
Le guerre contro Sassoni e Avari