La Restauratio Imperii
di Giustiniano

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L’avvento di un grande personaggio

Nel 527 Giustiano fu proclamato imperatore: era destinato a diventare uno dei più significativi sovrani della sua epoca e può essere considerato l’ultimo grande imperatore romano. Nato in Macedonia da una famiglia di modestissime origini, riuscì a compiere una carriera militare di successo ed ereditò il trono da suo zio Giustino. A capo di un impero solido e forte, Giustiniano si dedicò a quella che venne definita la Restauratio Imperii, cioè la restaurazione dell’impero romano, nel tentativo di riportarlo al suo antico splendore e all’estensione di un tempo, sotto la guida di un unico imperatore. Riuscì a conquistare molti territori, a carissimo prezzo, ma la ricostituzione dell’antico impero si rivelò effimera, poiché ben presto nuovi invasori giunsero a minacciarne i confini. (Nell’immagine, un mosaico che raffigura Giustiniano, conservato nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo di Ravenna.)

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La prima riconquista

Dopo essersi assicurato una certa stabilitĂ  a Oriente, stipulando una pace con la Persia, Giustiniano
ebbe via libera per dedicarsi a una politica di conquista in Occidente. Il suo primo obiettivo fu il regno
dei Vandali, che dominavano l’Africa settentrionale. Giustiniano incaricò il fedele generale Belisario di guidare il suo esercito: nel giro di poche settimane i Bizantini riuscirono a imporsi e l’intera regione nordafricana tornò sotto il controllo dell’impero d’Oriente, insieme alle isole di Sardegna e Corsica
e alle Baleari, già sotto il dominio dei Vandali. Fu una vittoria dall’importante valore simbolico,
poiché dopo un centinaio di anni per la prima volta i barbari venivano sconfitti dalle truppe
imperiali; inoltre, le popolazioni latine di quei territori, fortemente ostili ai dominatori
vandali, accolsero i Bizantini come salvatori. (Nell’immagine, il presunto
ritratto di Belisario tra i mosaici della Basilica di San Vitale a Ravenna.)

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Un conflitto lungo e devastante

Dopo la vittoriosa campagna contro i Vandali, l’interesse principale dei Bizantini rimaneva comunque l’Italia, dominata dai Goti. Dopo la morte del re Teodorico, il regno era stato retto da sua figlia, che fu uccisa in una congiura: questo fornì a Giustiniano il pretesto per un intervento militare. Fu l’inizio della cosiddetta guerra gotica, che nelle intenzioni dei Bizantini avrebbe dovuto essere molto rapida, ma che finì per insanguinare l’Italia per circa 20 anni, dal 535 al 553. Nel 535 Belisario sbarcò in Sicilia e da lì iniziò a risalire la penisola italiana alla guida delle truppe imperiali. La forza militare dei Goti si rivelò tuttavia maggiore del previsto, e la guerra si protrasse a fasi alterne e tra distruzioni inimmaginabili, accompagnata da carestie ed epidemie. Fu Narsete, un generale inviato da Costantinopoli in sostituzione di Belisario, ad avere la meglio sui Goti, ma l’Italia riconquistata dalle truppe imperiali era una terra spopolata e in rovina. (Nell’immagine, una ricostruzione dell’assedio di Roma da parte dei Goti, 537-538.)

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L’ultima conquista imperiale di Giustiniano

L’ultima campagna militare dell’esercito bizantino fu condotta per conquistare la Spagna, il cui territorio era per la maggior parte dominato dai Visigoti. Approfittando di una guerra civile che indeboliva il potere dei sovrani locali, le truppe imperiali alla guida del generale Liberio riuscirono a imporsi e a conquistare la parte meridionale della penisola iberica, formando la nuova provincia detta Spania. Oltre a rientrare nel progetto di ricostituzione dell’impero romano voluto da Giustiniano, molto probabilmente l’occupazione della Spagna ebbe anche l’obiettivo di costituire una zona cuscinetto che impedisse ai Visigoti di invadere l’Africa bizantina. La provincia spagnola rimase sotto il dominio bizantino fino al VII secolo.
(Nell’immagine, una moneta in uso nella penisola iberica nel VI secolo.)

La Restauratio Imperii
di Giustiniano

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Giustiniano a capo dell’impero d’Oriente
La guerra vandalica
La guerra gotica
La Spagna bizantina